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La ricerca nel PNGP: muschi, epatiche e i monitoraggi periodici
La Direttiva ‘Habitat’ (92/43/CEE) è il vero e proprio pilastro per la conservazione della biodiversità dell’Unione Europea che ha costituito la Rete Natura 2000 dei siti tutelati. L’area del Gran Paradiso è, sia un Parco Nazionale, sia un sito della Rete Natura 2000 (ZSC/ZPS) che ospita alcune specie e alcuni habitat di interesse comunitario, inseriti in appositi allegati della Direttiva.
Per questi motivi nel PNGP vengono effettuati monitoraggi e report periodici (ogni 6 anni) su tutte le specie e gli habitat di direttiva, tra cui anche alcune specie di muschi ed epatiche (briofite in senso lato) di particolare interesse scientifico e conservazionistico.
Nel PNGP sono note più di 500 specie di Briofite e tra queste 3 rientrano nell’allegato II della Direttiva: Buxbaumia viridis, Scapania carinthiaca e Riccia breidleri. Le prime vivono esclusivamente su ceppaie e legno morto marcescente nel bosco (necromassa forestale) [https://foresta.sisef.org/contents/?id=efor3683-017&lang=it]; la terza cresce in pozze temporanee (che si asciugano) tra circa 2000 e 2600 m di quota, solo sui substrati silicei.
Questa briofita ha a disposizione una stagione brevissima di crescita, in quanto le pozze sono lungamente occupate dalla neve prima, e poi dall’acqua e si asciugano solamente a estate inoltrata. Per questo motivo Riccia breidleri è un interessante indicatore del cambiamento climatico dal momento che le sempre più ricorrenti ondate di calore in alta montagna e la siccità, influiscono sulla presenza e la durata dell’acqua nelle pozze. Se queste, a causa del clima, restano asciutte per più tempo possono essere colonizzate anche da altre specie vegetali, più competitive, che non sono più frenate dalla persistente presenza dell’acqua.