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La ricerca nel PNGP: la flora proglaciale

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Il Parco del Gran Paradiso è un territorio di alta quota, dove più del 50% della sua area è al di sopra dei 2500 mt, è il regno delle rupi, dei detriti e delle nevi perenni.
Per questi motivi è stato predisposto un monitoraggio permanente che pone l’accento sul regresso glaciale, la colonizzazione vegetale e i cambiamenti del territorio e della biodiversità. Il fine è di acquisire evidenze scientifiche robuste ed individuare i rischi per la biodiversità di alta quota.
Area di studio: fronte dei ghiacciai Lauson in Valle di Cogne e Lavassey in Valle di Rhêmes (Valle d’Aosta) e Ciardoney in Valle Soana (Piemonte). Le zone di campionamento sono fisse, riconoscibili da picchetti in metallo, e attraverso specifici conteggi si monitorano le variazioni nel numero di specie e delle coperture di vegetazione.

La colonizzazione è risultata decine di volte più veloce dei modelli di previsione, con tutta probabilità per gli effetti della crisi climatica in atto, tra cui temperature estive alte e stagioni di crescita più lunghe che in passato. I primi risultati ci dicono che avvengono cambiamenti notevoli vicino alla fronte glaciale, nonostante l’ambiente sia decisamente inospitale.
Già un anno dopo la fusione glaciale, specie pioniere come Saxifraga oppositifolia sono in grado di colonizzare i detriti morenici.

 

Per chi vuole approfondire:

Articoli scientifici

-Mainetti et al. 2021 - “Successional Herbaceous Species Affect Soil Processes in aHigh-Elevation Alpine Proglacial Chronosequence”

-Mainetti et al. 2022 - “Vegetation trajectories in proglacial primary successions within GranParadiso National Park: a comparison between siliceous and basic substrates.”

Articoli divulgativi

-Mainetti e Lonati 2022

“Flora periglaciale, un osservatorio sulla vegetazione del Parco”


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